Anche Piattaforma Milano, il movimento politico di forze liberali e popolari, appoggia la petizione (http://chng.it/NscB5pCP) presentata la scorsa settimana sull’Oasi dei Clochard di Via Lombroso, gestita egregiamente dai City Angels. Piattaforma Milano attende una soluzione in tempi brevi e si auspica che tutti i protagonisti si siedano attorno a un tavolo per trovare soluzioni di “buona volontà” senza iniziare prima uno “sfratto” ingiusto.
Una settimana fa a lanciare l’appello il Comitato MI’mpegno, cui sono seguiti interventi anche in Comune di Matteo Forte e di molti cittadini sui Social. L’Oasi del Clochard, di Via Lombroso a Milano, “chiuderà”… il 29 luglio, il villaggio verrà sgombrato e i suoi ospiti dovranno trovare un nuovo luogo in cui trovare riparo. Tutte le strutture dovranno essere smontante e immagazzinate in attesa di un’alternativa, sacrificando però giardini e luoghi di socializzazione che andranno persi. Alti saranno i costi per i City Angels di Mario Furlan, che meritoriamente per anni hanno offerto un luogo bello, dignitoso e di grandissima utilità sociale ai più poveri ed emarginati della città di Milano.
Per alcuni di loro l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano metterà a disposizione alcuni posti nella struttura di via Aldini, per accogliere i più fragili o con percorsi di reinserimento già avviati. E per gli altri?
“Non possiamo che manifestare amarezza per la chiusura di un centro unico nel suo genere, che ha dato non solo ospitalità, ma affetto e sostegno a tante persone”, dice Carmelo Ferraro, Presidente e portavoce di Piattaforma Milano: “il nostro appello e quello di tanti cittadini non è stato ascoltato: mi auguro solo che a pochi giorni dalla chiusura il Comune possa trovare un’altra area dove spostare il villaggio. La città delle Olimpiadi non può permettersi che esperienze tanto belle siano sacrificate”.
“Con l’Assessore Gabriele Rabaiotti è necessario verificare quali sono i progetti che producono risultati concreti. L’Oasi dei City Angels non è un unicum in città, dove operano altre realtà, ma sono più piccole e vanno messe a sistema” spiega Matteo Forte, consigliere comunale e Vicepresidente di Piattaforma Milano; prosegue: “ma quel che colpisce in questa vicenda è la “tempistica” della decisione presa da Sogemi che tollera Macao e a pochi metri di distanza e sfratta L’Oasi dei Clochard, in un periodo dove il caldo mette a rischio la salute di molte persone, in particolare i più deboli e gli anziani.
Andrea del Corno, Segretario: “Il caso City Angels mette in luce un modello di accoglienza e di aiuto agli ultimi che fa onore alla nostra città nel solco della migliore e più virtuosa tradizione ambrosiana. Forse Sogemi ha interessi commerciali, ma sappiamo che tutti coloro che hanno a cuore i problemi dell’emarginazione premono perché si trovi una soluzione, diversamente sarebbe una sconfitta per tutti noi. Una cosa però e’ certa, la compostezza con la quale i City Angels vivono questa grave situazione sia d’insegnamento e di monito per tutti noi”.
Insieme a Carmelo Ferraro, Matteo Forte a Andrea Del Corno, alcuni coordinatori di Piattaforma Milano, appoggiando la petizione e l’appello hanno detto:
Stefania Bonacorsi, coordinatrice commissione Cultura, Sport e Tempo Libero: “Iniziative come L’Oasi dei Clochard dei City Angels vanno sostenute dall’amministrazione comunale, in ogni modo. Ne esiste il bisogno concreto e una struttura come l’oasi garantisce non solo assistenza emergenziale, ma anche integrazione, sostegno reale e possibilità di socializzazione. Oltre a costituire un presidio di sicurezza in una zona difficile”.
Orietta Colacicco, coordinatrice commissione mobilità e trasporti: “In una città che guarda al futuro non si possono lasciare i clochard per strada. Il problema certo é complesso: non solo da un punto di vista umano, ma anche di decoro urbano. Bisogna affrontarlo e risolverlo. Nel frattempo non si può chiudere l’esperimento dell’oasi, anzi bisogna moltiplicarlo .
Questa, secondo me, dovrà essere un altro tema per cui si batterà Piattaforma Miano”.
Stefano Azzalin, coordinatore territoriale: “L’Oasi deve continuare a vivere perché rappresenta l’anima inclusiva e benefica della nostra grande Milano, città che da sempre trova soluzioni ai grandi problemi, costruisce operosamente per garantite un futuro migliore ai suoi cittadini, aiuta i deboli garantendo loro quelle condizioni che altrove non troverebbero. Milano non deve dimenticare nessuno. L’Oasi non deve chiudere”.
Erminio Galluzzi, coordinatore commissione ambiente: “Ci sono azioni, che seppur compiute nel pieno rispetto delle regole, possono apparire come ingiuste.Il caso dello sfratto all’Oasi del Clochard è l’esempio più calzante. Se poi pensiamo a situazioni che sopravvivono e che vengono tollerate, nella totale assenza di regole, il senso dell’ingiustizia si fa penetrante.
Dare una mano ai City Angels, rinnovando il contratto o, diversamente, dando loro il tempo per trovare una nuova sistemazione, oltre che essere un azione giusta, è anche un’ azione moralmente e socialmente indispensabile”.
Rita Galeone, coordinatrice commissione casa, lavori pubblici e urbanistica: “La concessione del termine di proroga è necessario. L’oasi va tenuta. Almeno fino a quando Istituzioni, Enti e associazioni coinvolte, trasversalmente alle forze politiche di appartenenza, non si attivino in modo strutturato per evitare di appesantire per quanto possibile il problema del decoro urbano, con interventi e strategie di collocazione dei clochard in ambienti adeguati. Solo così è possibile evitare il fenomeno del “decoro disumano”.
Marco Poloni, coordinatore commissione sicurezza: “La chiusura dell’oasi é una forma discriminatoria nei confronti dei più deboli, una amministrazione di sinistra che si ritiene vicina al bisogno dei cittadini si comporta in questa maniera dimenticando soprattutto gli ultimi. Un’ennesima ingiustizia perpetrata da una amministrazione senza anima e senza cuore”.
Anna Gesualdo, commissione pari opportunità: “Bisogna appoggiare e sostenere questa iniziativa per combattere ogni forma di discriminazione e violazione dei diritti umani.
Diego Brachetti,commissione turismo: “Milano deve essere sempre una città ospitale, anche e specie per i più deboli e sto sensibilizzando il mondo degli alberghi”.
Se per Alessandro Prisco, commissione commercio e Roberto Nozza l’iniziativa è lodevole e va trovata una soluzione, tutti gli appartenenti alla Piattaforma sono uniti e motivati a sostenerla.
Conclude Rosanna Favulli, coordinatrice commissione terzo settore, welfare e politiche della famiglia e autrice della petizione: “Sono rimasta piacevolmente stupita dalle tante sottoscrizioni della petizione lanciata sull’Oasi. Milano ha un cuore e l’ha dimostrato, più di 1.500 firme raccolte in una settimana sono il segnale forte che i cittadini vogliono soluzioni e credono fortemente alle buone prassi dell’Associazionismo e del Volontariato che, troppo spesso, si sostituiscono alle Istituzioni. Vediamo se anche Sogemi e l’Assessore Gabriele Rabaiotti dimostrano di averne uno posticipando lo sfratto, se proprio necessario, nel momento in cui tutti i senza tetto (quasi 200) trovino una sistemazione adeguata grazie al generoso lavoro dei City Angels e del coinvolgimento trasversale di tutti gli attori in campo, insieme è possibile!”.
Piattaforma Milano c’è ed è pronta a combattere per questa decisione frettolosa e ingiusta.
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