Chiunque incontrasse quella mendicante in piazza Duomo e dintorni, con le stampelle ad aiutare un corpo curvo e sgraziato, aveva una sensazione di compassione, la volontà di aiutarla. Una mendicante che recitava con grande bravura, senza cedimenti, immersa nel ruolo con estrema efficacia. L’atteggiamento rassegnato e implorante, suggeriva un’esistenza da disperata. La mendicante era sana, ha 51 anni, bosniaca, con permesso di soggiorno francese. Una dimensione quell’accattonaggio in zona Duomo che si aggiunge al commercio abusivo: problemi mai risolti e, soprattutto affrontati male da questa Giunta.
Smascherare la sua farsa è stato abbastanza semplice: gli agenti della Polizia locale di Milano l’hanno fermata in via Foscolo, in zona Duomo, per chiederle i documenti. La donna, è salita sul furgone dei vigili da cui è scesa per fumarsi una sigaretta, ma senza il bisogno delle stampelle.
La vicenda è stata raccontata dal Corriere. Ma, dal decreto sicurezza appena approvato e voluto da Salvini, è possibile agli agenti del comando di Zona 1 della Polizia locale denunciare la donna applicando una modifica appena introdotta E’ l’articolo 669/bis del Codice penale che, nella sua nuova formulazione, punisce chi chieda l’elemosina simulando deformità e malattie, esattamente come ha messo in atto la finta mendicante.
Spiega tecnicamente Il Giornale “il nuovo testo dell’articolo 669/bis del Codice penale post-decreto Salvini prevede che venga “punito con l’arresto da 3 a 6 mesi e l’ammenda da 3.000 a 6.000 euro chiunque eserciti l’accattonaggio con modalità vessatorie o simulando deformità o malattie o attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà, con conseguente sequestro dei proventi e delle cose servite o destinate a commettere l’illecito. Dopo una seconda denuncia per lo stesso reato, avvenuta 72 ore dopo la prima, la donna non si è più vista in zona. Non è da escludere che sia tornata a mendicare in Francia”.