Ci sono tre fronti nel governo, che oggi sembrano sotto controllo, ma potrebbero comprometterlo.
- Questione migranti. Non solo Fico, ma una buona parte della base di sinistra del movimento cinque stelle, mal tollera le uscite e il pugno di ferro di Salvini. Quando, speriamo mai, dovesse succedere un incidente in mare (sul modello di quanto avvenne per l’esodo albanese) potrebbero esserci guai.
- Sui diritti civili anche in casa abbiamo un problema. Esploso con la partecipazione del grillino e prima rutelliano Spatafora al gay pride. Dice bene Feltri, i grillini vanno al gay pride e i leghisti a Pontida. Non si mette in discussione la legge sulle unioni civili. Certo. E forse questo è il fronte meno caldo. Il ministro Fontana e Spatafora, potranno bellamente ignorarsi. Ma per quanto? Fino al prossimo bonus bebè, riservato alle sole famiglie tradizionali.
- Sull’economia sapevamo che sarebbero stati guai, oggi la Bulian sul Giornale ci racconta bene il colore dei consiglieri di Di Maio. Ma questo sarà un percorso con tre fronti. Il taglio imprenditorial-leghista che capisce i voucher e la flessibilità contro le balle dell’economia circolare del grillismo. E il terzo fronte dei giallo-verdi, questa volta insieme, contro il ministro Tria che non vuole aprire i cordoni della Borsa. Questo il fronte più caldo.
(Nicola Porro blog)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845