No a 6 nuove moschee e all’illegalità del campo rom di Chiesa Rossa
UN AFFONDO sulla gestione dei campi rom e la bocciatura del progetto di sei moschee. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini arriva a Milano per partecipare al Festival del lavoro nel Centro congressi nella ex Fiera e non risparmia critiche al Comune.
DAL PALCO, incalzato dall’intervistatore sulla proposta di censimento dei rom che tante polemiche ha sollevato, il numero uno del Viminale rilancia il tema in chiave milanese: «Non so a che ora avete la pausa pranzo oggi. Non fate qualcosa di banale e scontato come andare in un ristorantino in zona Fiera. Prendete il taxi e fatevi portare al campo rom di via Chiesa Rossa, nel quartiere Gratosoglio. Andateci possibilmente senza giacca e senza portafoglio. E andate a vedere un insediamento dove ogni volta che c’è un blitz della Polizia o dei Carabinieri vengono sequestrati oro, gioielli, armi, dove i bimbi non vanno a scuola e le macchine non sono assicurate. Io voglio semplicemente che a quei bimbi venga assicurato il diritto a un’esistenza tranquilla. Non voglio che pezzi fuori controllo dello Stato prendono denaro pubblico ma non paghino le tasse, non assicurino la macchina e non mandino i bimbi a scuola. Questo non lo permetterò». A margine del Festival, poi, Salvini si ferma a parlare con i cronisti e una domanda sorge spontanea: il sindaco Giuseppe Sala si è definito «l’anti-Salvini a Milano» durante la tavolata multietnica di sabato scorso al Parco Lambro. Cosa risponde il ministro? «Io da milanese tifo per la mia città, a prescindere dal colore della maglietta del sindaco. Ma ritengo, da milanese, che aprire sei moschee non sia una priorità per la città». Il ministro dell’Interno si riferisce al Piano per le attrezzatura religiose pubblicato dal Comune. Il Piano della Giunta Sala prevede un bando pubblico per utilizzare almeno due aree comunali – gli ex bagni pubblici di via Esterle e un parcheggio in via Novara – per la realizzazione di moschee e la regolarizzazione di quattro spazi già utilizzati come luoghi di preghiera dai musulmani: via Padova-Cascina Gobba, via Maderna, via Gonin e via Quaranta.
IN TOTALE, sei moschee regolari in città. Un progetto che sarà inserito nel nuovo Piano di governo del territorio ma che non convince per nulla Salvini.
Massimiliano Mingoia (Il Giorno)
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