La forza delle parole che diventa azione: oggi Milano blindata

Milano

Milano 24 Febbraio – “O tempora o mores”, avrebbe detto Cicerone. “In verità non c’è niente di più bello del potere con la parola dominare gli animi degli uomini, guadagnarsi le loro volontà, spingerli dove uno voglia, e, da dove voglia, distoglierli (….).  Che cosa è così imponente e sublime quanto il fatto che le passioni del popolo, i sentimenti dei giudici, l’austerità del senato siano modificati dal discorso di un solo uomo?  Che cosa inoltre è così splendido, così nobile, così liberale quanto il portare aiuto ai supplici, sollevare gli afflitti, dare salvezza agli uomini, liberarli dai pericoli, salvarli dall’esilio..Noi ci distinguiamo dalle fiere soprattutto per questo, perché sappiamo conversare ed esprimere con la parola i nostri pensieri.” (De Oratoria)

Forse la Boldrini e tutta la sinistra non hanno letto Cicerone, non hanno presente la forza e il potere della parola. Non hanno capito quanto può essere devastante l’abuso della parola, soprattutto se non corrisponde ai fatti, se è pronunciata per un tornaconto politico, se arriva dalle più alte cariche dello Stato.

Oggi sarà un giorno da ricordare, probabilmente per la violenza verbale, per la contrapposizione degli schieramenti in campo. Scrive Il Giornale “«Uno scenario inquietante che non ha precedenti.

Toni drammatici quelli utilizzati sulla pagina Facebook di «Milano in Movimento» per descrivere gli appuntamenti previsti nel centro città oggi pomeriggio. «(…) Dalle 15 in contemporanea sono programmati la manifestazione di Salvini in piazza Duomo, con la presenza degli Hammerskin di Lealtà Azione ormai organici alla Lega, quella di Fratelli d’Italia con la Meloni in piazza San Carlo e il comizio di Simone Di Stefano, leader di Casa Pound, davanti al Castello Sforzesco». Così, per dare un contributo che non passi inosservato, MiM ha pensato bene di organizzare (senza preavviso) un presidio, con inizio alle 14.30, dal titolo eloquente «No al sabato nero, costruiamo una piazza antifascista in centro a Milano!» in largo Greppi, davanti al Teatro Strehler, proprio a due passi da via Beltrami, dove si riunirà CasaPound.

La programmazione dell’ordine pubblico da parte della questura per oggi – ultimo sabato d’impegno pre elettorale – sarà quindi «modellata» in particolare intorno allo svolgimento più o meno pacifico (ma almeno qualche scintilla è prevista) di questi due presidi, anche se il grosso dei due schieramenti si riunirà nella Capitale. In particolare davanti allo Strehler sono attesi i centri sociali Lambretta e Cantiere e l’associazionismo più vario naturalmente schierato a sinistra, oltre naturalmente agli anarchici. I servizi saranno gestiti sempre in sintonia con la filosofia del questore Marcello Cardona e del prefetto Luciana Lamorgese. Che pensano a una Milano bisognosa di legalità ma anche di respiro, comunque mai blindata. In piazza ci saranno quindi poco più di 300 uomini – molti dei quali provenienti anche da altre questure – gestiti in maniera sobria per ridurre al massimo le «provocazioni» che potrebbero suscitare troppe divise, visto che molto visibili sono già quelle dei militari dell’esercito, pronti a dare il loro consueto e necessario appoggio. Cospicui gruppi di uomini e donne delle forze dell’ordine restano comunque pronti nelle retrovie per intervenire in caso di criticità.

 Anche stavolta la disponibilità a concedere la piazza per manifestare è stata preceduta in via Fatebenefratelli da una settimana di dialogo con gli organizzatori di manifestazioni e cortei. Naturalmente parliamo di quegli eventi che sono stati regolarmente preavvisati e quindi non il presidio di largo Greppi, sul quale sono puntati gli occhi degli investigatori della Digos. Tutto questo, naturalmente, senza mai dimenticare – qualora ce ne fosse bisogno – l’allarme terrorismo, ancora più subdolo se si pensa alla presenza graditissima ma difficilmente controllabile di stranieri a Milano per la settimana della moda.”

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