A Quarto Oggiaro si sente, in lontananza, il vagito di un mostro che ha fatto centinaia di morti nei passati decenni in questa terra martoriata, che non conosce la giustizia. Al momento non ha ancora mostrato la sua potenza. Ma se gli date corda la userà per impiccarci tutti. È l’antifascismo militante, stavolta porta la firma Anarchica, ma la prossima potrebbe averne altre. Ha molti volti. Ma una sola caratteristica fondamentale. È assetato e si disseta solo di sangue. E non importa che sia innocente. Riporta Repubblica:
“Questa notte attacco da 20 individui al quartiere di Quarto Oggiaro. Sono riusciti ad imbrattare scuole, negozi, pensiline Atm, cortili delle case popolari appena ristrutturati, parrocchie e facciate dei condomini. Un’azione contro il bene comune”. La denuncia è arrivata sulla pagina Facebook da parte del presidente del Consiglio del Municipio 8 di Milano, Fabio Galesi, che ha postato diverse immagini del blitz, avvenuto la notte scorsa, nel corso del quale sono stati imbrattati a tappeto muri e pensiline con scritte come ‘odia la Polizia’ e ‘contro il fascismo’.
“Non ci lasceremo intimidire e continueremo con gran forza a lottare contro ogni forma di estremismo e delinquenza – ha aggiunto Galesi -. Già da domenica saremo ad imbiancare i muri e proseguiremo per tutta la settimana successiva per eliminare lo schifo che avete creato! Presenterò una denuncia contro ignoti per quanto accaduto”.
Non è un’azione contro il bene comune. Il problema non sono i danni al patrimonio. La questione non sono venti vandali. Il punto sono i tamburi di guerra. Questi non sono alcuni ragazzini con troppe bombolette spray e troppo tempo libero a disposizione. Queste sono forze organizzate, che hanno trovato un nucleo aggregativo. Un nemico. Un futuro bersaglio. E glielo avete dato voi. Quando chiamavate alla mobilitazione contro il fascismo (che esiste solo nella vostre retorica elettorale) davvero non sapevate che qualcosa avrebbe risposto? Che qualcosa di oscuro si sarebbe risvegliato? Nella notte di Quarto Oggiaro abbiamo assistito a nulla più che ad un miagolio. Preghiamo di non sentire mai il ruggito, perché ad esso segue inevitabilmente il sangue. Chi sarà la prima vittima? Un servitore dello Stato? Un ragazzo di Casa Pound? Un innocente che passava nel posto sbagliato al momento sbagliato? Io non lo so. E spero che nessuno lo saprà mai. Ma c’è ancora tempo. Tempo per lasciare che si riassopisca. Per abbandonare i tamburi della guerra. Prima che il loro battito evochi qualcosa di cui non potremo più liberarci senza dolore, lacrime e sofferenza.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,