L’insostenibile ipocrisia Grillina

Economia e Politica

Milano 11 Febbraio – C’è un gioco che talvolta viene fatto fare ai politici che trovo odioso. Ci è cascato persino Calderoli: associare un collega ad un animale. Se Gasparri diventa un rospo, tutto bene. Se Amato diventa un ratto, nulla da dire. Se Calderoli diventa un porco, è ok. Ma se la Kyenge diventa una scimmia, è chiaramente razzismo. Da questo si può dedurre, chiaramente, che essere un maschio bianco caucasico consente di assomigliare più o meno a qualsiasi cosa nel creato. Ma essere una donna di colore no. Eh ma, diranno a sinistra, scimmie era un insulto. Anche ratto e porco, per la verità. Ma tanto quello che conta è il doppio standard: purché i loro siano tutelati, tutto va bene. Ieri è successa la stessa cosa. In termini decisamente più pacati ed educati ne avevamo già parlato. C’è un’insopportabile cappa di buonismo che copre la vita privata di Virginia Raggi, che non è criticabile a prescindere. Il che sarebbe anche cosa buona e giusta se: 1. valesse per tutti 2. in mancanza, se almeno valesse per tutte le donne in politica. Ma ovviamente non è così. Berlusconi si può ancora chiamare porco, satrapo, sfruttatore. Ma la Raggi è immacolata. Perfetta. Intoccabile. Silvio era ricattabile, quindi se ne doveva andare. Travaglio docet. La Raggi ERA RICATTATA. Vediamo di scriverlo a chiare lettere. Sempre che non vogliamo farci raccontare la simpatica storiella che firmasse cose a caso a gente a caso, per la sola motivazione che essendo giovane ed inesperta non leggeva bene. Ecco, questo non giustifica certo il titolo di Libero “Patata Bollente”, ma consente di dare dell’ipocrita all’intero mondo comunista e femminista. Ovviamente levatosi come un sol uomo (donna?) a difesa dell’innocente fedifraga.

Poi c’è un secondo capitolo, a parte, di cui parla Libero oggi , ed è l’assurda ipocrisia Grillina. Gente abituata ad insultare qualsiasi donna gli si opponga dandole della donna di facili costumi, che oggi si scandalizza come un popolo di educande all’oratorio. Gente abituata alla più bassa abiezione, sulla scia e sulla scorta del loro capo. Uno che diede alla Montalcini della “vecchia puttana”. Ecco, questa racaille, con fortunato Francesismo coniato da Sarkozy, oggi dovrebbe farci il sacrosanto piacere di tacere. No, non hanno alcun diritto di scandalizzarsi. Le porte dell’Inferno le hanno aperte loro, adesso ci risparmiassero le polemiche sul caldo, sul clima infame e sull’etica giornalistica. E lo stesso favore dovrebbe farci Travaglio, uno che, dopo aver definito la presunzione di innocenza, insieme al garantismo, un semplice “gargarismo”, è stato costretto a riscoprire Beccaria in occasione dell’affare Raggi. Ecco, lui, proprio lui, è esattamente l’ultimo a potersi lamentare. Ricordiamo tutti il trattamento riservato alla Carfagna. Quindi evitasse di fare l’uomo retto. Io spero e prego solo che, dopo aver provato la propria medicina, questa gente capisca quanto il dibattito sia crollato. E ci eviti altre polemiche come quelle tra Asia Argento, che accusa la Meloni di essere grassa, e la Meloni stessa che, con ammirabile calma e dignità, le spiega quanto deficiente sia. Chiudiamo le porte dell’Inferno, prima che si chiudano da sole. Dietro di noi.

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