Gianfranco Asveri espone “lo sguardo nascosto” dell’anima

Cultura e spettacolo

Gianfranco Asveri 1Milano 10 Agosto – La libertà del segno, forte, deciso, per  imporre un’emozione, un’idea, per  proporti un viaggio, per dialogare con la tua anima. Ed è un invito ad entrare nel suo mondo immaginario, puro, semplice,  con lo stupore intatto del bambino, perché “i veri artisti sono i bambini, senza sovrastrutture, immediati, capaci di cogliere il gioco e la bellezza della  vita”.

Incontro l’anima di Gianfranco Asveri durante la presentazione, a Bettola nella Val Nure, di un volume di cui ha illustrato i due racconti rispettivamente di Maurizio Rossi e Umberto Fava. Un incontro felice, di arricchimento personale, di scambio di sensibilità. “La pittura è un valore spirituale che attraversa il tempo. E’ un valore che parte dall’anima, dallo sguardo che ha interiorizzato le emozioni, perché quello che si vede, è un pretesto per creare poesia”. Ma gli anni iniziali di pittura figurativa gli hanno permesso di imparare tecnica e sicurezza ed oggi con ragione osserva “Ho scoperto la materia come tecnica pittorica. La materia è la carne e allora apro il cassetto dell’anima e vomito le figure. asveriE lo sguardo nascosto si espone. E lo spazio si popola di folletti. E la tavolozza si arricchisce di colori, dei tanti colori che ho dentro. Poi l’ironia prende le distanze, il segno può diventare grottesco. I ricordi e l’eco della mia terra piacentina, delle leggende contadine, riaffiorano per parlare dell’uomo, degli animali, del misterioso evolversi della vita”. Con pennellate estrose, spesso larghe e intense di colore puro, il segno a segnalare la forza, a delimitare una magia, a ricondurti là dove l’incanto era sogno, là dove la creatività è gioia, là dove la libertà non conosce la prospettiva, là dove la realtà diventa poesia. E non devono meravigliare l’essenzialità del segno nei bozzetti, la stesura impulsiva e quasi casuale del colore, l’apparente deformazione dei visi, le campiture compositive di grande impatto scenico: è l’anima di Asveri che parla, che cerca un dialogo, che offre il profumo del suo cuore.

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