Piccoli scafisti crescono

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Milano 1 Luglio – Questa è una bella storia. Se sei un clandestino che vuole fare il profugo come mestiere. Repubblica la riassume così:

In un’Europa che perde pezzi e costruisce nuove barriere, la differenza la fanno storie come questa. Storie di giovani uniti da ideali di altruismo e solidarietà. Sono i ragazzi di “Jugend Rettet” (Gioventù salva), organizzazione nata per volontà di nove berlinesi, tra i 20 e i 29 anni, con l’obiettivo di salvare le vite dei migranti che attraversano il Mediterraneo. Un anno fa, hanno avviato un progetto ambizioso: comprare una nave per poter partecipare attivamente al soccorso in mare. Grazie all’aiuto dei volontari e ad una raccolta fondi che ha superato i 100mila euro, sono riusciti a trasformare un vecchio peschereccio olandese in una nave da salvataggio. Il 30 giugno Iuventa lascerà il porto tedesco di Emden diretta verso quello maltese di La Valletta, pronta per partecipare alla prima missione a fine Luglio.

Non avevamo abbastanza navi che scaricano clandestini sulle nostre coste. Servivano i rinforzi. Ora, non è cattiveria, ma resto convinto che a sinistra ci sia una forma di razzismo strisciante che sta raggiungendo vette preoccupanti. Non cogliere il piccolo, ma rilevante, dettaglio che sta cambiando la storia dell’emigrazione dalla sponda Sud. Le imbarcazioni che stanno venendo usate sono in condizioni sempre peggiori. E questo deterioramento, stranamente, ha coinciso con le due operazioni di salvataggio in mare. Lo avete notato? Una interpretazione propende per il fatto che, visti i flussi sempre maggiori, le barche buone le hanno finite. Quindi sono passati alle carrette. Sì, per carità. Malignamente ci si sarebbe potuti domandare se, in questo caso, non facendo nulla si sarebbero finiti gli sbarchi. Ma, ovviamente, non è così. Il fatto è che gli esseri umani, da qualunque parte del mondo vengano, sono esseri razionali. Se io posso arrivare a tre miglia dalla costa e poi venire salvato, userò qualsiasi cosa galleggi fino a tre miglia. Poi mi affiderò al tempismo dei soccorritori. Ecco, questo è il punto. Più diamo l’impressione che i soccorsi siano sterminati, meno le carrette reggeranno.

Questo porterà a rendere il Mediterraneo un gigantesco cimitero a cielo aperto, soprattutto da quando la Balcanian Route, cioè la rotta Balcanica, è stata chiusa. Quindi, questi ragazzi, per quanto animati da discutibilmente buone intenzioni, stanno solo mettendo a rischio vite umane. A tacere poi del piccolo, ma non irrilevante dettaglio, che i cari giovani Tedeschi non se li riportano a casa i salvati. Li lasciano qua. Per fortuna. Ero già spaventato per aver rischiato di perdermi qualche carico di risorse.

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