Mutui, Abi: no rischio pignoramento, ma una possibilità da concordare

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Milano 3 Marzo – La notizia ha subito fatto venire i brividi: casa pignorata con sette rate del mutuo non pagate. Ma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, assicura che quel passaggio, contenuto in una direttiva europea, non è stato recepito nel decreto legislativo in fase di approvazione alla commissione Finanze della Camera. “Quel rischio non esiste – dichiara -. Non riguarda il passato ed è lasciato alla libera scelta”.

Quel dettaglio, aggiunge, “non è stato richiesto dall’Abi”. E, se si tratta in effetti di un punto della direttiva arrivata da Bruxelles sulla materia mutui, il documento del governo che recepisce quella direttiva “riguarda soltanto eventualità, possibilità per il futuro – spiega Patuelli -. E’ una cosa lasciata alla libera contrattazione tra famiglia e istituti bancari. E non c’entra con il passato e con i crediti deteriorati”.

L’ipotesi pignoramento… – In realtà, l’ipotesi di pignoramento dopo le sette rate non pagate esiste davvero. Ma, come hanno precisato i tecnici del Senato, non si tratta di un recepimento della direttiva europea, bensì di una norma già prevista nel Testo unico bancario. Una possibilità comunque, non una certezza. Quello che cambio con la direttiva è che la banca può adottare procedure per gestire i rapporti con i consumatori in difficoltà nei pagamenti e che, quando si concludono nuovi mutui, le parti possano concordare la possibilità di saltare le procedure esecutive giudiziarie “lunghe e complesse” estinguendo il debito con il trasferimento della proprietà dell’immobile alla banca, fermo restando il diritto del debito all’eccedenza. Insomma, un accordo tra le parti che elimina il ricorso al giudice e alle connesse lungaggini burocratiche.

…e il Fondo mutui
 – Inoltre, al ministero dell’Economia ricordano che esiste un Fondo mutui che consente di sospendere fino a 18 mesi il pagamento della rata provvedendo agli interessi sul debito residuo nel periodo dello stop. Un aiuto importante per chi compra casa, dicono al Tesoro, facendo notare che la direttiva Ue, che fa riferimento al credito assistito da ipoteca, è stata sì accolta nel testo del decreto legislativo, ma scegliendo “di introdurre elementi a tutela dei consumatori” che in quella direttiva non c’erano. (Tg.com)

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