Milano 13 Febbraio – Papa Francesco e il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill si sono abbracciati all’Avana, dove il primo – che è diretto in Messico – ha raggiunto il secondo che vi sta compiendo una visita pastorale. Un gesto che richiama alla memoria un’altra prima volta: l’abbraccio di 50 anni fa a Gerusalemme tra Paolo VI e il patriarca ecumenico Atenagora a Gerusalemme. “Questo viaggio è stato fortemente voluto da mio fratello Cirillo e da me”, ha affermato poche ore fa Papa Francesco salutando nel volo da Roma i giornalisti che lo seguono nel suo 12esimo viaggio internazionale
Subito dopo il primo saluto – in una sala dell’aeroporto Josè Marti – tra un vescovo di Roma e il capo della più forte chiesa ortodossa, al colloquio privato segue lo scambio di discorsi e dalla firma di una dichiarazione congiunta che sancisce una convergenza tra le due chiese anche su temi caldi come la protezione che viene richiesta per i cristiani del Medio Oriente e particolarmente per quelli perseguitati in Siria e Iraq ma anche la difesa della famiglia fondata sul matrimonio uomo-donna che sta a cuore a entrambe le comunità ecclesiali.
Papa Francesco e il Patriarca Kirill hanno preso posto su due poltrone di legno con cuscini bianchi. Accanto a loro due interpreti, per il Papa un sacerdote della Segreteria di Stato di origini russe e per il patriarca un giovane laico dalle sembianze orientali. Il bianco e’ il colore dominante perche’ oltre all’abito del Papa e ai cuscini e’ bianco anche il copricapo del patriarca russo. (Tempi)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845