Milano 28 Gennaio – Ogni italiano quando si ferma a un distributore pensa di fare un pieno di carburante. In realtà fa un pieno di tasse “gratis” allo Stato visto che circa il 70 per cento del costo del carburante non si paga per il costo dell’estrazione del petrolio, della raffinazione, del trasporto alle pompe o per pagare gli stipendi degli addetti alle pompe, ma serve per pagare i costi di una macchina burocratica che funziona spesso schifosamente e, nonostante questo, viene fatta pagare a peso d’oro sotto forma di accise. Ma non è tutto: l’assurdità è che se il danno è altissimo la beffa lo è ancor di più. Basti pensare che fra le accise (ovvero le tasse) che il Governo fa pagare ai consumatori ce n’è anche una che serve a sostenere le spese per l’entrata in guerra contro l’Etiopia voluta da Benito Mussolini nel 1935. Roba da ridere, se non ci fosse da piangere. E se nessun governo, di nessun coloro politico ha mai pensato a cancellare le accise di una guerra di 80 anni fa, qualcuno ha pensato invece di aggiungerne altre: come ha fatto il Governo guidato da Enrico Letta che nel marzo 2014 col “decreto del Fare” ha reso ancor più pesante la spesa al distributore per milioni di italiani. Forse il termine più corretto sarebbe stato “decreto del fare per abbindolare quei fessi degli italiani”. (Tg.com)
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