Majorino assegna 2 moschee agli islamici più radicali ma pasticcia sul bando. Il centrodestra unito prepara battaglia e ricorsi

Fabrizio c'è Milano

Milano 4 Agosto – L’assurda pretesa della sinistra di concedere spazi per moschee a Milano mentre in tutto il mondo i governi aumentano i controlli e chiudono quelle più vicine al radicalismo islamico ha compiuto un nuovo irresponsabile passo.

majorinoIl Comune di Milano ha assegnato ieri l’area del Palasharp al Caim, e quella di Via Esterle a una associazione bengalese che fa parte anch’essa del Caim. Nel Caim gravitano associazioni e personaggi contigui ai fratelli musulmani, fiorilegge nella maggioranza dei paesi arabi. I musulmani avrebbero vinto anche la terza area, quella di Via Marignano (vicino San Donato), ma siccome il bando non prevedeva più di 2 moschee dovranno lasciare il passo all’Associazione dei cristiani evangelici.

Non si capisce se per incapacità o per un preciso disegno politico le 2 aree destinate a moschee sono finite nelle mani di realtà molto radicali come il Caim, frequentate da personaggi vicini ai fratelli musulmani e messi al bando dalle black list di paesi come Germania e Emirati Arabi. Guarda caso queste realtà si sono imposte grazie a corposi finanziamenti del Quatar e della Turchia, che hanno consentito rialzi di offerta e progetti faraonici.

Escluse realtà storiche come i centri islamici di Viale Jenner e Via Padova, che quindi rimarranno a creare disagi nei loro quartieri.

Fortunatamente l’Assessore e aspirante Sindaco Majorino è un gran pasticcione dal punto di vista delle competenze amministrative e questo consentirà più spazi di manovra per ricorsi degli sconfitti e per le battaglie in Consiglio Comunale delle opposizioni. A gara conclusa infatti Majorino ha tirato fuori un controllo della Prefettura, che sarebbe stato più logico fissare a priori per tutti i partecipanti. Poi ha ammesso che bisogna passare dal Consiglio Comunale dove tutte le opposizioni annunciano ostruzionismo.

La sensazione insomma è questa: gli incapaci della sinistra milanese prima hanno scelto gli interlocutori più sbagliati per applicare le loro teorie buoniste e multiculturali; poi , una volta verificato che anche la gran parte degli elettori di sinistra è spaventata dall’aprire moschee in questo momento storico, stanno cercando di prendere tempo fino a dopo le elezioni.

Così la sinistra arriverà alle elezioni sventolando alla comunità islamica le decisioni prese, ma nei quartieri la protesta anti moschee non divamperà così forte come se i minareti fossero già in costruzione e visibili. La sinistra insomma conta sul fatto che i cittadini prendono consapevolezza delle scelte amministrative compiute solo quando sbattono contro la realtà visiva dei problemi e non quando ne parlano giornali e politici. Così il PD spera di non pagare il conto alle elezioni di una scelta invisa alla stragrande maggioranza dei milanesi.

Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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