Milano 4 Agosto – L’assurda pretesa della sinistra di concedere spazi per moschee a Milano mentre in tutto il mondo i governi aumentano i controlli e chiudono quelle più vicine al radicalismo islamico ha compiuto un nuovo irresponsabile passo.
Il Comune di Milano ha assegnato ieri l’area del Palasharp al Caim, e quella di Via Esterle a una associazione bengalese che fa parte anch’essa del Caim. Nel Caim gravitano associazioni e personaggi contigui ai fratelli musulmani, fiorilegge nella maggioranza dei paesi arabi. I musulmani avrebbero vinto anche la terza area, quella di Via Marignano (vicino San Donato), ma siccome il bando non prevedeva più di 2 moschee dovranno lasciare il passo all’Associazione dei cristiani evangelici.
Non si capisce se per incapacità o per un preciso disegno politico le 2 aree destinate a moschee sono finite nelle mani di realtà molto radicali come il Caim, frequentate da personaggi vicini ai fratelli musulmani e messi al bando dalle black list di paesi come Germania e Emirati Arabi. Guarda caso queste realtà si sono imposte grazie a corposi finanziamenti del Quatar e della Turchia, che hanno consentito rialzi di offerta e progetti faraonici.
Escluse realtà storiche come i centri islamici di Viale Jenner e Via Padova, che quindi rimarranno a creare disagi nei loro quartieri.
Fortunatamente l’Assessore e aspirante Sindaco Majorino è un gran pasticcione dal punto di vista delle competenze amministrative e questo consentirà più spazi di manovra per ricorsi degli sconfitti e per le battaglie in Consiglio Comunale delle opposizioni. A gara conclusa infatti Majorino ha tirato fuori un controllo della Prefettura, che sarebbe stato più logico fissare a priori per tutti i partecipanti. Poi ha ammesso che bisogna passare dal Consiglio Comunale dove tutte le opposizioni annunciano ostruzionismo.
La sensazione insomma è questa: gli incapaci della sinistra milanese prima hanno scelto gli interlocutori più sbagliati per applicare le loro teorie buoniste e multiculturali; poi , una volta verificato che anche la gran parte degli elettori di sinistra è spaventata dall’aprire moschee in questo momento storico, stanno cercando di prendere tempo fino a dopo le elezioni.
Così la sinistra arriverà alle elezioni sventolando alla comunità islamica le decisioni prese, ma nei quartieri la protesta anti moschee non divamperà così forte come se i minareti fossero già in costruzione e visibili. La sinistra insomma conta sul fatto che i cittadini prendono consapevolezza delle scelte amministrative compiute solo quando sbattono contro la realtà visiva dei problemi e non quando ne parlano giornali e politici. Così il PD spera di non pagare il conto alle elezioni di una scelta invisa alla stragrande maggioranza dei milanesi.
Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.