Milano 6 Giugno – Continua la folle azione di disarticolazione del tessuto socioproduttivo di Milano da parte della giunta Pisapia. Un nuovo ennesimo caso è rappresentato dalla ciclabile davanti alla Triennale. La sua costruzione ha comportato l’eliminazione di tutti gli spazi di parcheggio e la cancellazione della corsia preferenziale per la 61, che adesso deve stare in coda all’incrocio e fare tutte le volta tutta la coda. Inoltre la sua fermata è stata spostata molto più lontano rispetto a prima.
Va sottolineato che l’area è sede, oltre che della Triennale, anche di due fra i più importanti locali serali di Milano, fra i pochi che godono ancora di fama internazionale e che sono in grado di attirare un pubblico anche di turisti stranieri.
Già prima gli spazi per parcheggiare erano di gran lunga insufficienti, con conseguente parcheggio selvaggio negli orari notturni. Un’amministrazione dotata di raziocinio si sarebbe attivata per allestire adeguate aree di parcheggio, dato che le attività in questione che attirano il pubblico non sono illegali o clandestine, ma, ovviamente, in regola e accettate dal Comune (che si suppone incassi laute quantità di denaro, fra affitti, licenze e tasse varie).
Ma, evidentemente, per Pisapia e la sua “squadra” le attività serali da tutelare sono altre, ad esempio i centri sociali tipo Leoncavallo, dove, notoriamente, le norme e le leggi non sono rispettate proprio fino all’ultima virgola.
I pochi spazi disponibili sono stati quindi eliminati per fare posto ad una ciclabile che si sarebbe senza problemi potuto fare passare fra gli alberi (con un risultato finale, peraltro, molto più gradevole per gli utenti).
Ancora una volta si verifica come a Pisapia e alla sua amministrazione delle esigenze reali dei cittadini non freghi nulla, essendo essi, al contrario, interessati unicamente a imporre, a costo di sperperi di denaro inauditi, una visione puramente ideologica della città. Visione ideologica all’interno della quale non sembra esservi spazio per le attività private (a parte quelle che con cui possono “dialogare” fattivamente, tipo i vari car sharing), attività private che quindi non solo non vanno favorite, ma anzi ostacolate in ogni modo.
Il discorso è però perfino più ampio. Non solo a Pisapia non gliene frega niente delle attività imprenditoriali private, ma non gliene frega niente neanche della città in se e delle istituzioni che dovrebbero portarle lustro. Infatti, è evidente che una struttura importante come la Triennale, che ambisce a rivolgersi ad un pubblico che va al di la di studenti e turisti da ostello della gioventù non possa non essere dotata di adeguati spazi per parcheggiare.
Il danno causato si esplica quindi su ben quattro livelli: il danno economico diretto al bilancio comunale, con soldi sperperati in un’opera inutile anzi dannosa, il danno ai cittadini utenti sotto forma di disagi non necessari, il danno alle attività produttive coinvolte e, infine, il danno all’immagine della città. Si potrebbe poi, volendo, aggiungere anche il danno rappresentato dai soldi che si dovranno spendere in futuro per mettere a posto le cose.
Complimenti, Pisapia! Peggio non potevi fare!
Ma per fortuna manca solo un anno! Sperando che chi verrà dopo di lui abbia le palle per invertire totalmente rotta e cancellare il maggior numero possibile delle porcate messe in atto dalla giunta .
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Enrico Engelmann (Sos-traffico-milano.
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