ATM: STAZIONE DI RHO E IL FOLLE DI TURNO

Milano

Milano 24 Maggio – Una mano livida e una prognosi di sette giorni. Questo il bellissimo fine turno che è toccato a Carlo (ndf),  l’operatore di stazione della metropolitana di Rho.

È circa la 1.10 di oggi, quando l’ultimo treno arriva alla stazione di Rho. Il macchinista, prima di far rientrare il treno in deposito, si  deve accertare che i vagoni siano vuoti e invece trova addormentato un peruviano di circa 40 anni, apparentemente poco sobrio. Lo sveglia e gli comunica che il treno ha terminato la sua corsa; non essendoci altri treni lo invita ad uscire dalla stazione. Qui cominciano le prime polemiche del “bell’addormentato” che inveisce verso il macchinista. Attirato dalle urla, Carlo scende a vedere e va in aiuto al collega. Dopo diversi minuti riescono ad accompagnare all’uscita il brillo passeggero. Pensando che tutto fosse finito, il macchinista torna al treno per portarlo in deposito mentre Carlo si assicura che il peruviano esca realmente dalla stazione. Una volta sulle scale però, l’infastidito passeggero torna sui suoi passi e aggredisce Carlo. Quest’ultimo si difende cerando di attirare l’attenzione delle Forze dell’Ordine presenti, sempre grazie all’Expo, alla fermata di Rho. Intervengono immediatamente dei Finanzieri che riescono a bloccare il peruviano, trovando inoltre nel suo zaino sei bottiglie di birra ancora piene. Nel frattempo Carlo avvisa la sala operativa che immediatamente invia ambulanza e Carabinieri. Carlo, nonostante in qualche modo sia riuscito a difendersi per evitare il peggio, finisce in ospedale, mentre il peruviano viene arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, aggressione, lesioni e interruzione di pubblico servizio.

E mentre per Maran le aggressioni sono diminuite,  forse troppo impegnato nello scusarsi con i writter che deturpano la città,  la cosa che sconcerta molto Tranvieri Milano Leganord, impegnati da sempre nella richiesta di maggior tutela per i dipendenti ATM, è che “vogliono posticipare di mezz’ora la chiusura delle stazioni metropolitane, ma i colleghi sono sempre soli a fare la chiusura e nessuno fin’ora che abbia trovato il modo di tutelarli affinché portino la pelle a casa”.

Alcune stazioni, tra le più “fortunate” grazie all’Expo, dispongono di presidi fissi di Forze dell’Ordine, ma molte altre sono ancora in balia di folli che comunque, anche se arrestati, spesso sono a piede libero nel giro di poche ore. La domanda è sempre la stessa: dopo l’Expo cosa succederà?