UN ALTRO CICLISTA FERITO GRAVEMENTE SULLA CICLABILE DI VIALE TUNISIA. LONGO: “IL COMUNE NON FA NULLA? NOI TRANSENNIAMO LA CICLABILE”

Milano

Milano 21 Aprile – La pista ciclabile di Viale Tunisia, meglio conosciuta come la pista ciclabile d’oro (è costata 800.000 euro alle casse del Comune di Milano, 4 volte di più del dovuto secondo numerose perizie di esperti) continua a mietere vittime. Con le sue sconnessioni, i tombini sconnessi, i pali della luce nel suo bel mezzo, costituisce una vera e propria trappola per gli ignari ciclisti.

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Nella mattinata di sabato scorso intorno alle 11.30 una signora ha riportato gravi ferite, a tal punto di richiedere l’intervento dell’ambulanza, cadendo con la bici a causa di uno dei tombini sconnessi presenti all’interno della pista.

longoSubito dopo l’accaduto, il Presidente di Asscomm Porta Venezia Luca Longo, da sempre critico nei confronti di questa opera e delle modalità con le quali è stata realizzata si è recato sul posto ed ha chiesto un immediato intervento alle autorità competenti al fine di impedire l’utilizzo della pista ciclabile sino a quando non sarà messa in sicurezza.

Ma le autorità hanno fatto orecchie da mercante, allora Longo, con un gruppo di commercianti ha deciso nella giornata di ieri di passare alle vie di fatto e di transennare personalmente la via.  Questa la sua testimonianza: “Questa mattina, come promesso, abbiamo bloccati i varchi ai ciclisti e messo in sicurezza l’intera area.

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La situazione è ormai insostenibile: la pista ciclabile di viale Tunisia continua a causare infortuni senza che qualcuno intervenga. Chiediamo al Prefetto Tronca di intervenire per fermare la decimazione di ciclisti e pedoni. La pista va chiusa ed è necessario a nostro parere indagare sui costi e le modalità con cui è stata realizzata: le critiche al progetto non sono mancate, e non solo da questa associazione, ma anche dagli stessi ciclisti . Noi siamo gli unici che il Comune ha trascinato in tribunale solo per aver sollevato dei dubbi sui costi di questa pista. E intanto su tempi e modi della sua costruzione si sono espressi negativamente in molti, compresa l’associazione dei ciclisti Ciclobby. Chiediamo al prefetto di intervenire per tutelare i cittadini.”