Milano 15 Aprile – Carlo Emilio Gadda, se passeggiasse per il parco romantico disegnato nell’800 da Alemagna, guardando il risorto teatro continuo disegnato 50 anni fa dalla buonanima di Burri che interrompe la prospettiva magica tra l’arco della Pace e la torre del Filarete, avrebbe sicuramente un moto di divertito disgusto. Soprattutto chiosando le innumerevoli scritte maccheroniche-italiote che deturpano i manufatti artistici che giacciono vicino alla Triennale, tra le aiuole e i laghetti, nido di aironi: tra tutti i graffiti, da notare il solito “fuck off” vergato dai writer illetterati che popolano i suburbi urbani milanesi . E poi gli sfottò inquietanti dei centri sociali , il solito “Dax vive”, e slogan dei nuovi tossici, gli inni delle curve nord fedeli al Dio pallone, etc.
Ma poi certamente Gadda si meraviglierebbe e sorriderebbe di questo moderno “gnommero”, del grande pasticciaccio che sta sorgendo nel centro del parco milanese, in un intrico di fondazioni, voraci eredi del Defunto, speculazioni, lobby di archistar, galleristi , musici e assessori.
Possiamo immaginare Gadda davanti a quel mostruoso spot pubblicitario che sta per Teatro Continuo : uno spot rivolto ai galleristi americani che caleranno con l’Expo in cerca di investimenti ,un spot di cemento che vorrebbe smaltire gli invenduti magazzini dell’Illustre defunto di Città di Castello. Un po’ d’attenzione, cribbio: il Mom di New York, dopo aver sborsato 4 milioni di euro per un’opera di Burri, s’è visto bloccato l’acquisto dalla Sovraintendenza.
C’è un ghisa nei dintorni, please, per dare due informazioni dallo stupito Gadda? Alcuni mesi fa , si è manifestata l’idea: 5 misteriosi benefattori, che qualcuno chiama gli “Illuminati Immortali”, decisero di devolvere ben 150 mila euro al Comune, in cambio della riesumazione del teatro continuo di Burri , da riproporre al centro del parco Sempione: gli Illuminati Immortali erano intenzionati a devolvere il tesoretto al comune di Milano, contro precise clausole: il loro nome inciso nel calcestruzzo a futura memoria. E intorno, a gloria immortale, la ricostruzione del teatro irriverente di Burri , chiamato “Teatro Continuo”, una scultura non scultura in acciaio e cemento, che nel 73 venne ospitata dalla Triennale .
Un teatro aperto alle tag dei graffitari milanesi, che gli “Illuminati Immortali “ritengono essere nientepopodimeno che delle lettere d’amore dei cittadini alla loro città.
Un teatro composto da una piattaforma di calcestruzzo con sei vele di acciaio, le stesse che nel 73 divennero il ricettacolo dei pusher che animavano lo sballo negli anni di piombo al parco Sempione: una fiera all’aperto della vandal art, della bomboletta selvaggia, dei bongos.
Forse Gadda chiederà della reazione del Comune a tale bizzarra realizzazione, Strano, che l’assessore alla cultura Filippo del Corno, musicista e direttore d’orchestra – si chiederà l’autore della Adalgisa_ abbia accettato l’idea degli Illuminati Immortali: forse che sia desideroso di far debuttare la sua orchestra dal nome hollywoodiano, Sentieri Selvaggi, sul palcoscenico del teatro Continuo, magari il giorno della inaugurazione, in una suite per indiani , violini e bongos?
Ed ecco il cuore dello “gnommero”, del pasticciaccio brutto: si tratta della nuova installazione di una copia dell’ex Teatro Continuo demolito in era pillitteriana .
Propone l’operazione, l’assessore del Corno , affiancando gli Immortali , la fondazione Eredi Burri, l’assessore Bisconti , il sovraintendente alle belle arti.. Non importa se l’originale dal 73 all’89, divenne una corte dei miracoli, fino a tal punto che la Rai vi girò uno sceneggiato, mai andato in onda, sul parco Sempione, regno del buco di eroina e dei frichettoni .
Di quel set restano alcune inquietanti foto che un frequentatore del parco di allora, il fotografo Alessandro Gatto, scattò alla troupe della Rai , ora foto cult sul web, e che testimoniano il degrado d’allora, il quale, per un copia e incolla della storia, il parco Sempione si ritroverà presto a gestire, con i picciotti della ‘ndrangheta intorno al nuovo Teatro Continuo :picciotti che tra le quinte del teatro continuo venderanno “robba buona, pakistana oleosa, che toglie la scimmia” agli investitori americani e ai galleristi calati con l’Expo.
Sappia però Gadda che molti architetti, ciclisti , amanti della natura, romantici frequentatori del parco ottocentesco non ci stanno, e minacciano sit in, raccolte firme, proteste: per ultima, Isabella Bossi Fedrigotti, dalla sua rubrica sul Corriere, ha tuonato contro” inutili piramidi nel verde”. Ma c’è anche l’aspetto economico : perché la manutenzione di tale manufatto che regala immortalità ai donatori , pubblicità alla fondazione Burri e un palcoscenico a del Corno , è e sarà in eterno a spese dei contribuenti milanesi e fino alla fine dei tempi il teatro Burri, piramide postmoderna, secondo il contratto sottoscritto dalla attuale giunta, dovrà restare in piedi . Poi una volta venuto il Messia, si vedrà. Chi non accetta tale “gnommero” però sta raccogliendo fondi per demolire il costruendo tempio , il Teatro Continuo immortale: il comitato parco Sempione, la fondazione Perilparco, e singoli cittadini … E qui sta il pasticciaccio brutto. A pochi mesi dalla sua costruzione ,incominceranno le operazioni di demolizione: probabilmente dopo che si saranno svolte le elezioni per il prossimo sindaco . E lo stesso manufatto di calcestruzzo, opera inutile di cemento , ma che sa anche di maldestra cartapesta culturale, verrà dimenticato , con buona pace degli Illuminati Immortali e degli eredi Burri .
Possiamo immaginare Gadda divertito da tale girotondo culturale postmoderno.
E siamo certi che a chi gli chiedesse se approva l’idea dell’assessore alla cultura del Corno Carlo Emilio risponderebbe ,arguto come Totò: “ un bel corno!”
Video reportage di Claudio Bernieri
Musiche di Luciano d’Addetta