Milano 13 Aprile – Un uomo di 20 anni, accusato di aver pianificato un attentato suicida a Fort Riley, è stato arrestato venerdì durante il tentativo di armare una bomba di 1.000 libbre nei pressi della base militare del Kansas come parte di un complotto per sostenere il gruppo Stato islamico.
John T. Booker Jr. ha fatto la sua prima apparizione presso la corte federale il giorno stesso dell’arresto a Topeka, sua città natale. I procuratori sostengono, ha detto un informatore dell’FBI, che avrebbe voluto uccidere gli americani e di impegnarsi nella jihad, a nome del gruppo terroristico. Gli atti giudiziari sostengono, ha detto l’informatore, che durante la deposizione, l’imputato ha dichiarato che l’attacco era giustificato perché il Corano dice “di uccidere i vostri nemici ovunque si trovino”, i nemici dell’Islam si intende.
Il giovane terrorista aveva in mente far brillare degli esplosivi ed immolare se stesso, ha detto il procuratore Barry Grissom nel corso di una conferenza stampa aggiungendo che durante l’interrogatorio, il jihadista americano ha dichiarato che far esplodere una bomba suicidandosi era il sua prima aspirazione e che non potendo essere catturato e che tutte le prove sarebbe andate distrutte, sarebbe stata garantita la distruzione del suo bersaglio.
Grissom ha anche dichiarato che Booker è stato arrestato senza incidenti vicino a Manhattan, una città che confina con Fort Riley a circa 100 km a ovest di Kansas City. L’FBI ha detto che non vi è stata alcuna violazione alla base militare, inoltre, ha aggiunto il procuratore, Booker ha risposto in maniera pacata alle domande e ha semplicemente chiesto che fosse corretto il suo nome in Muhammad Abdullah Hassan. I pubblici ministeri sostengono che Brooker (alias Hassan) rappresentava un pericolo per la comunità. Un gran giurì prenderà in considerazione il caso sin dall’inizio della settimana appena iniziata.
Il difensore pubblico di Booker, Kirk Redmond, non ha voluto fare commenti dopo l’audizione.
Booker è stato reclutato per arruolarsi nell’esercito nel febbraio 2014 ma è stato attenzionato dagli agenti dell’FBI dopo la pubblicazione di messaggi su Facebook inneggianti alla jihad. Il portavoce dell’FBI ha reso noto un post pubblicato dal soldato jihadista il 19 marzo 2014, in cui si legge: “Tutto è pronto per essere ucciso in jihad, è una scarica di adrenalina enorme. Sono così nervoso che non ho paura di morire, sono ansioso di incontrare il mio signore!” Il suo arruolamento è stato interrotto un paio di giorni più tardi, su richiesta della Investigation Command dell’Esercito.
Suo padre, John T. Booker Sr., ha dichiarato all’Associated Press che suo figlio ha lasciato la famiglia dopo il diploma di scuola superiore, circa due anni fa. Booker Senior è un veterano dell’esercito che ha combattuto durante la missione Desert Storm, religiosamente parlando è un metodista e sua moglie è cattolica, e ha detto di non sapere nulla circa le credenze religiose di suo figlio.
“Ho fatto tutto quello che un padre dovrebbe fare: l’ ho portato a scuola, l’ho portato agli appuntamenti del medico, ho fatto in modo che si diplomasse. Ma una volta che i ragazzi arrivano a 18 anni, i genitori non hanno alcun controllo su di loro” ha detto il padre del giovane terrorista.
“L’unica dichiarazione che farò è che sono contento che sia stato arrestato e che nessuno si sia fatto male”, ha aggiunto.
Nel corso dell’ultimo anno, l’FBI ha focalizzato l’attenzione sulle persone che professano fedeltà allo Stato islamico e che progettano di andare a combattere al fianco dei jihadisti in Siria o che pianificano atti di violenza negli Stati Uniti. Altri casi hanno coinvolto membri delle Forze Armate in servizio o in congedo; il mese scorso, un soldato della Guardia Nazionale è stato fermato in Illinois mentre si stava imbarcando su un volo per l’Egitto.
“Siamo di fronte a una minaccia continua da individui all’interno dei nostri confini, che può essere motivata da una serie di motivi”, ha detto Grissom durante la conferenza stampa. “Chiunque cerchi di danneggiare questa nazione e il suo popolo sarà assicurato alla giustizia”.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.