Milano 2 Aprile – Dormono dentro a un furgone- monolocale da un anno, insieme alle due figlie maggiorenni, due guaglione disoccupate :gli altri quattro figli, ancora alle elementari dormono dalla nonna, vanno a scuola regolarmente e vanno a trovare i genitori nel camper al pomeriggio. Che è un camioncino da muratore. Servizi esterni, nel prato. Niente cucina o riscaldamento, niente acqua corrente. E’ la storia grottesca ma anche tragica dei coniugi Sorrentino.
“ io facevo le pulizie negli uffici, mio marito era muratore, ma con la crisi non abbiamo più reddito. Avevo una casa in proprietà, l’ho venduta, ho pagato i debiti e per un po’ siamo andati avanti, pagavamo un affitto… si manteneva i figli .” racconta Maria. Poi l’epilogo, lo sfratto.
Maria e suo marito hanno chiesto una casa popolare ma sono finiti al numero 410 in graduatoria. Nessun sussidio, nessuna visita da parte di Dario Fo o Moni Ovadia o Massimo Robotti, il pasdaran del Corrierone , silenzio da parte di Emergency (tutti i Sorrentino hanno la bronchite cronica ma i medici di Emergency sono un Afghanistan), nessuna visita da parte della Comunità di sant’Egidio, impegnata a pagare telefonini e alberghi ai migranti , nessuna diretta a Radio Popolare. Una utopia per Maria trovare una casa popolare. Maria si è rivolta allora agli assessori Majorino e Benelli, massime autorità nel campo della carità chic per gay, trans, rom e scafisti. ” Majorino mi ha proposto un alloggio in un centro di accoglienza per extracomunitari ma io ho rifiutato. Ho visto le persone che li frequentano, ho due figlie giovani e 4 bambini piccoli, beh, non si sarebbero trovate a loro agio in quel posto “lei racconta.
Maria ha ora la bronchite cronica ma persiste a dormire ogni notte dentro al suo furgoncino giallo : due materassi e tante coperte.” Ci scaldiamo con addosso tre pigiami, e dormiamo tutti rannicchiati.Uno di noi a turno sta sveglio” .
Già magari arriva Landini o la Camusso , non si sa mai. O qualche giovin signore del Cantiere, e le porta un Moncler dismesso. Nemmeno un graffitaro del Leoncavallo che si degni di bombolettare il loro camioncino.
Ma si sa, la zona, il Giambellino, di notte ha poco bon ton.
Il racket delle occupazioni s’è intanto fatto avanti promettendo a Maria e a suo marito un alloggio decente a San Siro, a gratis; il racket , tramite un mammasantissima commosso dalla situazione dei coniugi Sorrentino, si è offerto di far sfondare da un paio di picciotti una delle tante porte blindate di un alloggio popolare a San Siro, un alloggio bello pronto , magari destinato a un anziano o a un disabile. E’ la guerra dei poveri a Milano: ma la signora ha rifiutato.
Ora due consiglieri di zona stanno facendo colletta per pagare un affitto alla famiglia Sorrentino e toglierla dalla strada, Raccolgono soldi tra i consiglieri di Milano, e poi passeranno in Regione e in Comune. L’idea è una colletta per “un affitto in adozione.”… ” Una sconfitta per le istituzioni ” racconta Giovanni Esposito, il consigliere che ha scoperto il dramma del camioncino- monolocale. ” Veniva nella mia cartoleria a comprare i quaderni per i suoi figli,ne una mattina Maria mi ha confessato il suo dramma: ho parlato con i giornali, sono usciti tanti articoli, Maria ha fatto il giro delle TV, ma poi , nisba ….niente” : La cronaca spettacolo ha già consumato Maria, e lei non fa più notizia.” L’assessore alla casa Benelli mi ha detto che a Milano non ci sono case libere per me, e dovrò aspettare almeno 8 mesi…” racconta Maria.
Invitiamo la sciura Benelli a prendere un tè nel camioncino giallo di Maria, verso le nove di sera, all’ora della Lilly Gruber. Non sarà il bar Cova di via Montenapo. non sarà chic, ma una avantipoppolo come la Benelli dovrebbe soprassedere. E intanto darsi da fare per trovare un alloggio a questa famiglia ricca di dignità, numero 410 in graduatoria.