LAVORO. APREA: “BENE LE TUTELE CRESCENTI”

Lombardia

Milano 31 Marzo – “Noi siamo a favore del contratto a tutele crescenti soprattutto se le nuove assunzioni riguardano i giovani. A fronte delle agevolazioni per gli imprenditori chiediamo però che le remunerazioni dei lavoratori siano adeguate“. Lo ha detto l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea intervenendo alla tavola rotonda ‘I decreti attuativi del Jobs Act e il nuovo mercato del lavoro: un confronto tra istituzioni, esperti e imprese’ organizzata nell’ambito della quinta edizione di ‘Tuttolavoro’ e ospitata nelle sede del Gruppo 24 Ore.Valentina Aprea

Ai lavori hanno partecipato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, Pierangelo Albini, Direttore Area Lavoro e Welfare Confindustria, Stefano Colli-Lanzi CEO Gi Group e Vicepresidente Assolavoro, Isabella Covili Faggioli Presidente Nazionale AIDP, Gabriele Fava, Avvocato giuslavorista Presidente Fava & Associati, Vincenzo Silvestri, Vicepresidente Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e Stefano Venturi, Amministratore Delegato HP.

E’ necessaria – ha spiegato l’assessore Aprea – una coerenza maggiore tra i diversi sistemi contrattuali e le corrispettive agevolazioni. Perché altrimenti creiamo flussi forzati verso un’unica forma contrattuale, il contratto a tutele crescenti che prevede detassazioni importanti“.

Sulle politiche attive – ha poi precisato Aprea – guardiamo con interesse al contratto di ricollocazione, modulato sulla base della nostre Dote Unica Lavoro“.

Il modello lombardo che prevede l’alternanza scuola-lavoro ha riscosso grande interesse tra i partecipanti alla tavola rotonda, soprattutto dagli esponenti di grandi gruppi industriali, favorevolmente colpiti dalle politiche regionali per lo sviluppo degli Istituti Tecnico Scientifici, dall’attuazione di Garanzia Giovani e dalla legge regionale sull’apprendistato.

Con la nostra legge regionale – ha specificato l’assessore Aprea – intendiamo favorire l’apprendistato di primo e terzo livello, con l’obbligo per gli enti accreditati di destinare il 5% di quanto ricevono da Regione Lombardia per gli apprendisti. Gli studenti, per conseguire qualifiche e diplomi, devono cominciare ad avere esperienze di lavoro mentre sono in formazione“.