RENZI, IL “VANITOSO” PER ECCELLENZA

Attualità

Milano 12 Marzo – Ho letto un articolo simpatico, esauriente, esposto con estrema finezza e proprietà, sulla vanità. Dice il sociologo Alberoni su Il Giornale “Il vanitoso riesce benissimo a ingannare se stesso. Non ha senso critico, si convince di essere superiore, si compiace del suo valore, lo ostenta, gongola. Si guarda allo specchio compiaciuto, dice tutto quello che pensa convinto di essere un grande oratore, un grande pensatore e finisce in questo modo per farsi accettare con i suoi difetti”. E sembra che sia Renzi a rimirarsi allo specchio, con la sua mania di rottamare tutto e tutti, il sorriso irriverente, la spocchia del presuntuoso, il decisionismo di chi si sente onnipotente.

Continua Alberoni “In un sistema che vive di televisione e di apparenza, la persona vanitosa finisce per farsi invitare a tutte le trasmissioni dove esibisce se stessa, sconcerta, stupisce e fa audience. E spesso acquista così un grande potere di influenzare l’opinione pubblica. Ma effetti ancora più pericolosi ha la vanità quando entra in politica. Molti personaggi della politica, pur non valendo niente, pur avendo la testa vuota o piena di fantasie hanno – come dice il dizionario alla voce «vanità» – un «fatuo compiacimento di sé e delle proprie capacità» che li rende invadenti, arroganti, presuntuosi” Una descrizione perfetta per Renzi e le sue “virtù”.

Alberoni non fa riferimenti personali, probabilmente perché i “vanitosi” nella scena politica italiana sono tanti, troppi da elencare. Ma Renzi, per me, è l’esponente più significativo della categoria.

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