Milano, 31 Dicembre – Anno nuovo, vita nuova….si, ma qualcosa di vecchio lo dobbiamo proprio conservare con cura!
Certo la tentazione di liberarci di quel mucchio di scartoffie che ci riempie i cassetti è forte, ma dobbiamo resistere perchè, se buttiamo via troppo presto le ricevute dei pagamenti effettuati, rischiamo di vederceli richiedere una seconda volta.
Ogni credito ha un certo tempo di prescrizione, passato il quale non siamo più obbligati a dimostrare nulla, quindi vediamo di riassumere, facendo un po’ di chiarezza, quali sono i “pezzi di carta” da riporre gelosamente e, soprattutto, per quanto tempo.
Bollette di acqua, luce e gas : 5 anni
Canone d’affitto : 5 anni
Spese condominiali : 5 anni
Ricevute del mutuo : 5 anni
Parcelle professionisti : 3 anni
Tasse sulla casa (Ici-Imu) : 5 anni sia per la dichiarazione che per il pagamento
Dichiarazione dei redditi e
ricevute versamenti IRPEF : 5 anni da quello successivo alla dichiarazione
Abbonamento TV : 10 anni
Tassa nettezza urbana : 5 anni
Bollo auto : 3 anni (anche se l’autovettura è stata venduta)
Contravvenzioni stradali : 5 anni dalla notifica
Cambiali : 3 anni dalla scadenza
Rette scolastiche : 1 anno
Assicurazioni auto : 1 anno dalla scadenza della polizza
Polizze vita : 5 anni (come tutte quelle detraibili fiscalmente)
Contributi previdenziali INPS : per sempre
Bonifici e pagamenti bancari : 10 anni
Matrici di assegni emessi : 6 mesi
Atti notarili : per sempre
C’è da aggiungere che questi medesimi tempi di prescrizione sono validi anche per quanto riguarda la presentazione di eventuali reclami da parte nostra e, nel caso non avessimo conservato la documentazione, non potremmo più far valere il nostro diritto.
Ed ora, una volta riposti al sicuro questi documenti, sbizzarritevi pure a far pulizia per il nuovo anno, di robaccia da buttare ce n’è sempre un sacco e…se si potesse cominciare dai brutti pensieri e dalle preoccupazioni sarebbe proprio un gran bell’anno !
Buon 2014 a tutti, pieno solo di pensieri sereni !
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