Tra poveri l’integrazione è il buon cuore

Le storie di Nene

Milano 25 Ottobre – Giornata di sole, un piccolo mercato alla periferia di Milano. Ci si incontra per fare due chiacchiere, per chiedere “Come sta tua figlia? Ancora problemi col lavoro?”, perché ci si conosce un po’ tutti, dopo tanti anni. Si sa dove andare, si sa chi è il fruttivendolo meno caro, si guardano le offerte del bancone che vende salumi e formaggio, si compra il pane nel cellophan perché costa la metà, si valuta il prezzo delle borse  esposte perché “Per il Battesimo di mia nipote, devo proprio comprarmi una borsetta nuova.”

Quasi un mercato di paese, in un quartiere di case popolari, di anziani con la fatica negli occhi, di giovani con la speranza nell’anima. Lo specchio di una società che si ripete nelle periferie di una Milano senza tempo, abbandonata alla dignità dei singoli, chiusa in una rassegnazione che è diventata abitudine.

Un ragazzo, su una cassetta sconnessa offre i carciofi a due euro, nel gesto il pudore e la timidezza.. Ha gli occhi scuri di rimpianto, senza sorriso. Non si è mai visto, in questo mercato. Qualcuno ipotizza che sia indiano per quello sguardo liquido e sfuggente, qualcuno sbuffa “ Sarà un clandestino”, qualcuno compra i carciofi, perché, comunque, sono convenienti. Il ragazzo ringrazia impacciato reclinando il capo, senza parole.

E’ l’ora della chiusura: i rifiuti di cinque ore di mercato aspettano di essere rimossi. L’ora del pranzo isola la strada di silenzio. Un’anziana malferma cerca tra le cassette gli scarti di frutta e verdura. E’ una “cliente” abituale . L’indigenza l’ha costretta da tempo a superare la vergogna.

Il ragazzo, finalmente, ha un sorriso, mentre le regala gli ultimi carciofi invenduti.

Un gesto. Un gesto che parla di generosità e di condivisione. E che importanza ha se il ragazzo fosse indiano, extracomunitario o clandestino?

Lascio alla politica la soluzione dei problemi sull’immigrazione. E lascio alla sensibilità dell’uomo il giudizio su un atto di inaspettata umanità.