Milano 17 Ottobre – Anche se il termine “Imbruttito” è molto recente, noi di MilanoMilano sappiamo bene che il concetto di Imbruttito qui esiste da sempre, da quando ancora la città si chiamava Mediolanum!
Ma basta tornare indietro nel tempo di poco per rendersi conto che certe cose non cambiano, di decennio in decennio.
Ecco un ritratto di Imbruttiti ed Imbruttite anni Novanta, in 10 punti:
1_L’ASPESI:
Vero maipiùsenza per ogni sancarlino reale o presunto, lo smanicato dell’Aspesi, caldo durante la mezza stagione e abbastanza fresco per le tiepide giornate invernali, era protagonista indiscusso di ogni guardaroba. Nel 2014 vive ancora di rendita dai fasti dei vecchi tempi e ancora è sfoggiato con orgoglio dagli inguaribili nostalgici.
2_L’EASTPACK:
Stesso discorso valido per l’Eastpack. Da metà anni Novanta se dicevi zaino dicevi Eastpack.
I colori prediletti erano il blu e il verdone, per i più sofisticati c’era il modello con il fondo scamosciato. Che però, diciamolo, non è stato longevo quanto il classico, ancora in auge fra i piccoli scolaretti imbruttiti.
3_IL MOTORINO:
Guai a chiamarlo scooter! Negli anni Novanta di macchinine elettriche se ne vedevano davvero poche, la città era anche vagamente più sicura, quindi il motorino era d’obbligo, almeno dopo i 16 anni: ZX per i ragazzi, Scarabeo per le ragazze. SH per quelle un po’ più radical e Sky, solo quello cromato, verso fine decennio. Allora le bici ci sembravano destinate a sparire… chi l’avrebbe mai detto!
4_IL CELL: A pensarci oggi, quelli erano davvero dei carrozzoni! E invece, ai tempi, se il concetto di telefonata senza fili e fuori casa tutto sommato era comprensibile, l’idea di inviare messaggi testuali che potevano essere letti in tempo reali dai nostri amici ci sembrava una magia!
Un minuto di silenzio per lo Snake e per le cover intercambiabili del Nokia.
5_ABSOLUTE: Ovvero il Tempio della moda per tutte le ragazze che ai quei tempi sguazzavano nell’adolescenza. Si andava lì con le amiche a fare un giro e con la mamma a fare la spesa: pantaloni a zampa di velluto a costine x3, golfini scollo a v piccolo x2, felpina col cappuccio bicolor x2. Vi ricordate i loro adesivi? In quel periodo andavano persino di più delle matite Ikea!
6_MADINA:
Dopo Absolute tappa fissa da Madina: packaging accattivante, negozio invitante e molto teen, ha fatto degli ombretti colorati, allora tanto trendy, la sua fortuna: insomma, un po’ come vendere l’acqua nel deserto!
7_YACHTING:
Andarci ci faceva sentire così grandi!
Non c’erano alternative allo Yachting: piccolo covo imbruttito del sabato pomeriggio che scandiva la settimana con precisione svizzera, rappresentava il ricatto preferito dai genitori per i brutti voti. Non a caso li rivelavamo apposta di lunedì…
8_MC DONALD’S:
Ebbene sì, c’è stata un’epoca in cui andare da Mc Donald’s era persino figo!
Erano gli anni del McChicken, si andava lì a pranzo in 20 tutti col proprio vassoietto, come dei bravi soldatini e si guardavano con disprezzo quelli che ancora prendevano l’Happy Meal!
9_GLI OAKLEY:
“Non avrai altro occhiale al di fuori di me” Eppure stavano piuttosto male a tutti.
Le solite mode inspiegabili che, graziealcielo, come tutte le altre, prima o poi passano!
10_I DODINI:
Incredibile come certe mode possano diventare davvero devastanti!
Più dilagante della diffusione dei bracciali di Tiffany nei Duemila c’è stata sola la moda dei Dodo nei Novanta: era un regalo perfetto per ogni età, collezionabile e personalizzabile. E in più, quei geni del marketing, ci hanno fatto pensare che comprarli fosse eticamente corretto, trattandosi di animale in via d’estinzione. Peccato che acquistarli non sia bastato a farli tornare in vita…
Blog Il Milanese Imbruttito
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano