Milano 3 Marzo – C’era una volta un’aiuola lussureggiante di banani e palme rigogliose, là, in piazza Duomo, per raccontare i paradisi esotici, in barba alla bela Madunina che osservava stupita. Era un’aiuola soprattutto per i migranti, perché potessero avere negli occhi gli incanti dei loro paesi. E venivano a frotte per guardare la meraviglia e, visto che c’era tanta gente e dei marciapiedi larghi, pensarono di portare lì il loro commercio e la loro furbizia. In periferia si favoleggiava di questa aiuola tropicale e i pensionati ai giardinetti, nello squallore di un degrado senza soluzioni, si chiedevano “Perché per noi neppure la pulizia?” poi qualcuno spiegò che un certo Starbucks Emea Martin Brok aveva garantito la piantumazione e la cura per la felicità di Sala. La periferia può aspettare, non è piazza Cordusio. L’aiuola era diventata anche il luogo privilegiato dei rifiuti, lasciati lì per concimare la terra, non per l’incuria del Comune, come molti maliziosi hanno pensato. Ma oggi con la neve è arrivata la poesia: le palme sono imbiancate e Sala ieri postava su Instagram la foto delle palme di piazza Duomo imbiancate dalla neve. Il titolo «Apparenti paradossi», per raccontare le potenzialità di una Milano cosmopolita, aperta, accogliente. Anche con le piante. Ma a ben guardare i banani sono morti: spelacchi tristi nelle retrovie. E il giardino “sta morendo, nascosto però dalla candida e soffice coltre”, osserva Marta Bravi su Il Giornale che dà la notizia.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano