Milano 11 Novembre – Un commento che esprime il comune sentire dell’uomo qualunque quello di Maurizio Zottarelli su Liberoquotidiano, con la dignità di esporre senza retorica la situazione paradossale di una doppia Milano: “Dunque, se abitate in periferia e la sera non dormite in attesa di vostro figlio; se i pusher alla fermata dell’autobus ormai hanno organizzato una bancarella fissa; se le case popolari del vostro quartiere sono zona extraterritoriale, non preoccupatevi: voi non lo sapete, ma la situazione sta migliorando. Ce lo ha spiegato ieri il sindaco Beppe Sala: «Stiamo lavorando all’abbattimento di alcune case per ricostruirne di nuove e per velocizzare la messa a disposizione degli appartamenti che non sono occupati. Poi anche i vigili di quartiere stanno dando buoni risultati. Qualche miglioramento si comincia a vedere». Qualche casa abbattuta, qualche vigile e la situazione è già migliorata. Che la sinistra milanese avesse una visione medieval-rinascimentale della città – nel senso che considera tale solo l’abitato interno alle mura spagnole – lo sospettavamo. Ora ne abbiamo la conferma: questi in periferia ci sono andati al massimo in campagna elettorale, con il seguito dei carabinieri e la sala del comizio parata a festa. A parte che i vigili di quartiere sono sempre stati una proposta del centrodestra, al Giambellino, a Quarto Oggiaro, al parco Lambro nessuno si è accorto di questo schieramento di forze. Basterebbe attraversare questi quartieri, o avvicinarsi a un parco periferico dopo le 22 per rendersene conto. Ed è sufficiente prendere un autobus diretto in una qualsiasi periferia di sera per sentirsi stranieri, ospiti indesiderati in una Milano sotterranea, del tutto fuori controllo, che di giorno si disperde in mille traffici e di notte si riunisce in dormitori ufficiali e no, in ghetti benedetti dall’accoglienza e in altri autonomi e autogestiti. E se non ci si vuole scomodare a raggiungere le periferie, basterebbe un giretto in zona San Siro per scoprire che una svolta sbagliata può condurti in una realtà assai distante per lingua, costumi e leggi. Oppure un drink all’Isola per assistere all’occupazione, anche violenta, di intere vie da parte degli spacciatori nigeriani. La verità è che, sempre più, si sta consolidando un confine invisibile lungo la circonvallazione esterna tra due Milano, una impegnata in vernissage e aperitivi, l’altra assediata e minacciata. Consiglieremmo, signor sindaco, anche un giro turistico sulla 90 o 91, a scelta, per apprezzare i miglioramenti e le bellurie della nuova Milano multietnica.”
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