Il PD vuole regalare le case degli Italiani ai presunti profughi

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Milano 27 Agosto – E prima che la polizia del politicamente corretto ci aggredisca, questa è la pura verità. Se è vero quello che il loro deputato Manconi ha dichiarato in tv, ovvero che non vi saranno sgomberi senza nuove soluzioni abitative, allora siamo in presenza del più grande episodio di esproprio proletario in Italia dagli anni 60 ad oggi. Repubblica prova a mascherare questo, dicendo che il ministero non può impedire gli sgomberi. Ma è una balla e lo sappiamo tutti. L’ordine parte dalla magistratura, che riconosce le ragioni del privato. Il pubblico, di norma se ne frega. A Roma, addirittura, esiste un registro delle occupazioni storiche, vedete voi. In ogni caso il privato, che non ha avuto per anni, sì, signori miei, per anni, accesso ad una sua proprietà finalmente si vede riconoscere le proprie ragioni dai magistrati. In Piazza Curtatone, a Roma, ci sono voluti 4 anni. Quattro. Ecco, dopo questo calvario, è la polizia, insieme al prefetto per ragione di ordine pubblico, a dover decidere quando intervenire. Ed anche qui, si deve attendere. Di solito meno, ma si deve attendere. Ecco, i tempi di attesa, semplicemente, si dilateranno all’infinito, in attesa di sistemazioni che, semplicemente, non esistono. Perché, la Realtà, è inflessibile. Ed anche se la accusi di cinismo, brutalità, razzismo e fascismo, quella mica si smuove. E se i soldi per ristrutturare gli alloggi per sta gente non ci sono, non ci sono. Inoltre, grazie ai mirabolanti ed efficacissimi presidi contro la corruzione, tipo l’Anac, quand’anche ci fossero dovremmo mettere in conto tempi Biblici. Quindi?

Quindi i centri sociali, che tutto sono fuorché stupidi, avranno mano libera in casa altrui. Basta selezionare proprietà abbastanza grandi per stiparci più gente possibile. A quel punto, se ne riparlerà a babbo morto. È anche, secondo le prime indagini della Procura di Roma, un business redditizio: stare là e farsi “proteggere” costa. Per cui i fondi per allungare il brodo con ricorsi e contro ricorsi ci sono tutti. Su grande scala. Ma su scala più ridotta? Qui è anche peggio: se non sgombri le grandi realtà, che possono fare pressioni, figuratevi le piccole. Che magari rendono meno, ma saranno sempre più ricercate. In sostanza: abbiamo deciso che la legalità, in questo paese, è un optional inutile e costoso. Questo tanto dovrebbe bastare a chi si riempie la bocca di integrazione e valori. Ma di che parliamo? Cosa gli stiamo mostrando? Che l’ultimo arrivato prende quello che vuole, a prezzo di saldo e con totale impunità?

Anche perché io avrei seri dubbi sull’opportunità di continuare a fornire protezione a gente che delinque abitualmente. Ed il furto, perché di furto dobbiamo parlare in questo caso, è un crimine. Almeno, lo era l’ultima volta che ho controllato. Domani che rientro a casa, a Milano, ve lo faccio sapere. Sempre che qualcuno non abbia avuto la brillante idea di espropriarmela.

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