Chi soffre di gengiviti e periodontite pare più a rischio di sviluppare un tumore, soprattutto dell’esofago. L’ipotesi: i batteri che causano infiammazioni in bocca migrano e «nidificano» in altri organi
Milano 8 Agosto – La faccenda può sembrare assai strana, ma ha una solida base scientifica: c’è un legame fra infezioni croniche ai denti e diversi tipi di cancro. Lo evidenzia uno studio americano appena pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, che ha analizzato i dati relativi a oltre 65mila persone seguite per quasi 15 anni, rilevando un maggiore rischio di ammalarsi di tumori alla bocca, all’esofago e al seno nelle donne che soffrono di malattia periodontale. Indipendentemente dal loro essere o meno fumatrici.Le conclusioni raggiunte dalla nuova ricerca vanno a sommarsi a quelle già raccolte da precedenti indagini sul possibile nesso fra patologie di denti e gengive e altre malattie che potrebbero originare da un’infiammazione cronica, quali cancro e disturbi cardiovascolari.
Lo studio: un legame più forte con i tumori all’esofago
I ricercatori della State University di New York, guidati dal professore di Epidemiologia Jean Wactawski-Wende, hanno esaminato le informazioni raccolte da un vasto studio sulla salute femminile (il Women’s Health Initiative Observational Study) basato su questionari compilati fra il 1999 e il 2003. Le partecipanti, con un’età compresa fra i 54 e gli 86 anni, sono poi state tenuto sotto controllo fino al 2013 e durante l’intero arco temporale sono stati registrati oltre 7mila casi di cancro.I dati mostrano che le donne che soffrono di malattia periodontale (in pratica, infezioni croniche del cavo orale) hanno il 14 per cento in più, rispetto alle coetanee senza problemi ai denti, di probabilità di sviluppare un tumore. L’associazione più forte è quella con le neoplasie dell’esofago (il cui pericolo appare triplicato), ma è stato individuato un legame anche con tumori di bocca, polmoni, cistifellea, seno e pelle.Per seno, polmoni e cistifellea il pericolo maggiore appare essere legato anche all’essere tabagiste o meno, mentre per le altre neoplasie il pericolo pare crescere a prescindere dal fumo.
La possibile spiegazione: tutta colpa dei batteri?
Con il termine di malattia periodontale ci si riferisce a un ampio spettro di disordini che possono interessare i denti, di origine infettiva e infiammatoria, quali ad esempio gengiviti (causate dall’accumulo della placca batterica) e periodontite (che coinvolge non solo il tessuto gengivale, ma anche i legamenti e l’osso alveolare, ossia tutto l’apparato che garantisce la fissità dei denti).«I meccanismi che collegano patologie dentali e cancro non sono ancora completamente chiari – commenta Wactawski-Wende -, ma una delle possibili spiegazioni è che i batteri del cavo orale che provocano disturbi a denti e gengive siano in grado di migrare in altri organi (utilizzando la saliva o la circolazione sanguigna) e colonizzare alcune aree dell’organismo, producendo un effetto negativo: possono aumentare l’infiammazione, tengono frenato il sistema immunitario e creano condizioni locali che fanno aumentare il rischio di ammalarsi di tumore».L’esempio più lampante e diretto, per l’autrice dello studio, sarebbe il cancro dell’esofago, organo vicino alla bocca e dunque facile da raggiungere per i batteri ed eventuali altri agenti patogeni che possono infettarne la mucosa e così contribuire a uno stato d’infiammazione cronica che favorisce l’insorgenza del cancro. (Corriere Salute)
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