In arrivo aumenti nella refezione scolastica e trasporto alunni

Fabrizio c'è Milano
Milano 6 Gennaio – Avviso ai naviganti: dopo le promesse della campagna elettorale 2016 arrivano gli aumenti dei servizi comunali nel 2017.
L’apparato di propaganda della giunta di sinistra (Tgr, giornaloni, pagine social del Comune) è bravissimo ad annunciare come novità servizi che sono sempre esistiti, ad esempio delle belle mostre a Natale, ma mimetizza tutte le cattive notizie.
È il caso della delibera n. 2290 della Giunta Comunale. Il titolo è un programma :”Linee guida di una nuova articolazione delle quote contributive dei servizi educativi a domanda individuale”.
Una lunghisssima premessa, pagine di sociologia, per arrivare al dunque: bisogna aumentare le tariffe di asili, refezione scolastica, trasporto alunni, case vacanze e servizi di doposcuola gestiti dal Comune e da Milano Ristorazione.
Dunque dopo aver spergiurato in campagna elettorale che “i servizi sociali non si toccano” ora si toccano eccome le tariffe che toccano tutte le famiglie. Per Milano Ristorazione, monopolista delle mense scolastiche, è un premio veramente ingiustificato per la qualità pessima del servizio erogato.
A decidere quanto e come aumentare ci penserà una commissione presieduta da Scavuzzo e Majorino. La sinistra, come da copione, per il momento promette che farà pagare di più ” i ricchi”. Ma chi sono i ricchi secondo loro ? Anche nuclei familiari che hanno un reddito di 20.000 euro annui, con i quali a Milano si fa fatica. In realtà basterebbe far pagare i tantissimi (15%) che oggi non pagano le mense, oppure combattere l’evasione contributiva di famiglie di immigrati, non censiti o mal censiti, quasi sempre ufficialmente senza reddito, i cui figli però beneficiano dei servizi.
Ci sarà tempo per discuterne, intanto prendiamo atto di 3 mazzate sociali giunte tra fine anno e inizio 2017: aumento del 50% dei parcheggi, conguaglio servizi case popolari da 1000/1500 euro a famiglia, aumento tariffe refezione e servizi  educativi. Un buon anno da Sala, PD e compagni.

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